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lunedì 23 febbraio 2009

Tre problemi per Wenger: il primo parla romanesco e ha il numero 10...

Vigilia di Champions tormentata, quella che sta vivendoArsene Wenger all'Emirates Stadium, teatro, tra due giorni, della sfida di andata degli ottavi di finale contro laRoma. Due, nelle ultime ore, i grattacapi che stanno assillando il tecnico francese.

Il primo riguarda l'infermeria, stracolma all'inverosimile, come mai si vorebbe vedere a quarantotto ore da una sfida così importante. I Gunners dovranno fare a meno di diversi giocatori, e non gente qualsiasi: mancheranno, per fare alcuni nomi, Fabregas, Adebayor, Walcott, Rosicky ed Eduardo. Senza contare che Arshavin in Europa non può giocare. Trovare la quadratura del cerchio sarà impresa ardua.

Il secondo tormento è invece relativo al rendimento dell'Arsenal in campionato, a dir poco deludente. I londinesi sono quinti, a sei punti di distanza dal quarto posto Champions, al momento di proprietà della rivelazione Aston Villa. Il rischio di restare fuori dall'Europa che conta è dunque concreto, e non aiuta certo la rimonta la recente presa di posizione della dirigenza: "Se non andiamo in Champions sarà un fallimento". Tanta pressione è dura da gestire.

Soprattutto in clima Champions, soprattutto pensando al terzo problema di Wenger:Francesco Totti. Per ammissione dello stesso allenatore, è il numero dieci della Roma il pericolo numero uno sulla strada verso i quarti di finale: "Grande giocatore, bel talento. Per noi sarà una minaccia. Totti non è certo James (centravanti del Sunderland, ndr)". Questo è poco ma sicuro...

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