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mercoledì 25 febbraio 2009
In Inghilterra i bookmakers sono sicuri: Benitez lascerà il Liverpool
E' infatti di oggi la notizia che le maggiori agenzie di scommesse d'Oltremanica hanno sospeso nella mattinata di oggi le puntate sulla circostanza che all'inizio della prossima stagione Benitez non sarà più sulla panchina dei Reds, a causa di un eccesso di giocate proprio su questa circostanza.
Il tutto a causa della diatriba apertasi tra il tecnico spagnolo e la dirigenza inglese riguardo al rinnovo del contratto. La trattativa è infatti ancora in stand-by e non sembrano esserci nuovi sviluppi all'orizzonte.
La notizia non è ancora arrivata alla squadra, che è in viaggio per Madrid dove stasera affronterà le merengues nell'andata degli ottavi di finale di Champions League.
A Bari c'è un filosofo, Kutuzov! "Un passo indietro per farne due avanti"

Poteva andare decisamente meglio la prima di Vitaly Kutuzov con la maglia del Bari. In primis per il risultato della partita, 2-2 acciuffato per i capelli nel finale. Il quarto pareggio consecutivo, sintomo di un momento non brillantissimo. Il bielorusso la prende con filosofia: "Meglio fare un passo indietro per farne due avanti. Ma abbiamo af frontato squadre impor tanti che hanno preso gli stessi nostri punti. Non so quante altre for mazioni riusciranno a pareggiare a Livorno e a Brescia. E con l'Ascoli abbiamo dimostrato però una grande forza di carattere. Non tutte le squadre riescono a reagire dopo essere an dati sotto di due gol. Mi rendo conto che tutti si aspettavano la vittoria, ma il risultato va accettato". Anche la prestazione dell'ex Parma non è stata delle migliori: "Poteva andare me glio, ma tutto sommato posso ritenermi soddi sfatto. Sono riuscito a fare certe cose e adesso sono ancora più convin to che posso solo miglio rare. Peccato per quei due gol che ci hanno co stretto a giocare tutto il match in salita contro un avversario che ha badato solo a difender si. Conte vuole il vero Kutuzov? Non so cosa il mister abbia visto, cosa sappia di me, ma pian piano spero di ritrovare le giu ste misure".
Ehi, Ranieri, hai sentito Camo? "Preferivo come giocavamo prima!"
Lo spunto è la mutata posizione in campo dell'italo-argentino: "Perchè gioco sempre meno sulla fascia? Quest'anno il nostro gioco è un po' cambiato, cerchiamo meno la profondità e gli esterni si accentrano dietro alle punte. Preferivo come mi muovevo prima". Chissà se Ranieri prenderà nota...
Anche se poi alla fine quello che conta sono i risultati ed allora... "Se mi piace come gioca la Juve? Ci sono partite in cui gioca bene e altre meno... La cosa strana è che nell'ultimo mese le prestazioni non hanno coinciso con i risultati".
Champions League - Villareal VS Panathinaikos
VS 
Champions League - Sporting VS Bayern Monaco
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Champions League - Real Madrid VS Liverpool
VS 
Champions League - Chelsea VS Juventus
VS 
Te pareva, tabloid inglesi gasatissimi: "Italiane DOMINATE!"
E' questa, ad esempio, l'accusa mossa dal Times ai Red Devils ("La dimostrazione di classe del Manchester United manca del premio di prestigio"), con l'inevitabile frecciata a Mourinho: "La fuga finale di Mourinho negli spogliatoi è stata l'unica sorpresa della serata dell'Inter, surclassata in campo dallo United". Si è espresso in termini positivi anche il Guardian ("United davanti dopo lo stallo di San Siro"), mentre il Daily Mirror sottolinea l'errore di non aver concretizzato "la chiara superiorità emersa durante tutto l'incontro". Sulla stessa linea il Daily Telegraph: per quanto visto nel primo tempo, il Man U sarebbe dovuto andare al riposto "con almeno due gol di scarto". Azzeccato il titolo scelto dal Sun: "San Zero".
Identica solfa su sponda Arsenal: grande prova, ma poco cinismo. "La squadra di Wenger ha disputato la miglior partita della stagione - si legge sul Times -. Ma, ancora una volta, la generazione d'oro dei Gunners ha mancato di soddisfare in pieno le aspettative". Criticato anche Spalletti, finito nel mirino per "l'atteggiamento negativo della Roma, riassunto nella scelta di Luciano Spalletti di lasciare in panchina il capocannoniere della stagione, Mirko Vucinic, fino a 8' dal termine". Duro il Daily Mail ("La Roma avrebbe meritato di essere fuori prima della partita davanti ai suoi tifosi"), estasiato il Sun: "Gunners maestri nello sprecare occasioni, ma è una gioia per gli occhi ammirare la qualità del loro fraseggio".
Cos'è quel ghigno di Ferguson? "Con quei TRE che recupero al ritorno..."

Sornione come sempre, al termine del pareggio ottenuto dal suo Manchester United in casa dell'Inter, Alex Ferguson piazza la stilettata a Mourinho, evidentemente ritenuto dal tecnico scozzese quello più felice tra i due per lo zero a zero: "Credo che Josè abbia avuto la partita che voleva e, soprattutto, ottenuto il risultato sperato...". Insomma un pari a reti bianche che per Fergie va di lusso per i nerazzurri - "sono deluso dal risultato, ma è soltanto il primo tempo di una sfida di 180 minuti" - ed anche negli editoriali dei quotidiani di oggi l'idea è quella di un match vinto chiaramente ai punti (che tuttavia nel calcio contano zero...) dai Red Devils, con una postilla che però dà speranze ai nerazzurri: "Lo zero a zero è il migliore dei risultati peggiori". Peccato che al ritorno il Manchester si presenti ancora più agguerrito, come sottolinea Ferguson alquanto minaccioso: "Prima di tutto avremo dietro di noi il pubblico di Old Trafford. Poi tornerà Vidic dopo la squalifica, ci sarà Scholes, che non ho schierato per una botta presa nella rifinitura, e Rooney avrà migliorato la condizione e potrebbe giocare dal primo minuto". Tre autentici pezzi da novanta, e scusate se è poco... Il decano dei tecnici britannici punge Mou anche quando presenta così il match di ritorno: "Come mi aspetto l'Inter a Manchester? Credo che giocheranno ancora più stretti e compatti davanti alla propria area, pronti a sfruttare il contropiede... Noi? Scendiamo sempre in campo per vincere...".
Gattuso su Amauri: “Ha scelto il Brasile, noi mica siamo l’Azerbaijan…”
Intervistato ai microfoni di Sky Sport, il centrocampista rossonero interviene sulla question Amauri-Italia: “Il campione non si discute ma ha gestito male la vicenda– confessa il giocatore - prima aspetta il Brasile... ma noi non siamo l'Azerbaijan o la Finlandia, noi siamo l'Italia, abbiamo vinto quattro coppe del mondo e il nostro calcio non ha nulla da invidiare a nessuno. Penso sia giusto che giochi con il Brasile”.
Essendo Gattuso uno dei leader carismatici dello spogliatoio azzurro, come potrebbe essere accolto Amauri nello spogliatoio, dovesse optare per la nostra nazionale? A Lippi questo "piccolo" problema...
Amauri, primo passo da italiano: da Potenza Picena sono passati Camoranesi e Cicinho
Contattata telefonicamente, la Cipolletti ha tenuto un doveroso riserbo professionale sulla questione, non smentendo e non confermando le indiscrezioni sulla vicenda Amauri. Sta di fatto che già quando era al Palermo il procuratore di Amauri avrebbe avuto contatti con l’avvocato Cipolletti. Cosa sia maturato in questi mesi non è dato ancora sapere. Ma tenendo d’occhio l’ufficio anagrafe del Comune (dove anche l’argentino Camoranesi è diventato cittadino italiano, ndr) l’arcano potrebbe svelarsi a breve.
Occhio Juve, per Camoranesi sei al limite! "A -11 addio Scudetto..."

Nel mondo Juventus è stato uno dei quesiti più gettonati nelle ultime settimane: con l'Inter lanciatissima in vetta, meglio puntare sulla Champions o tirare avanti su due fronti? La classica domanda da un milione di dollari, insomma, a cui Mauro Camoranesi ha risposto, come suo solito, lasciando a casa la diplomazia: "Finché siamo a -9 dall'Inter meglio continuare a lottare su due fronti. Ma se il distacco dovesse superare i 10 punti non avrebbe più senso pensare di vincere il campionato". Altri due punti persi, insomma, e la realtà diventerebbe decisamente amara per la Vecchia Signora. Chissà, magari con un Camoranesi a pieno regime durante gli ultimi mesi il distacco sarebbe stato meno consistente a questo punto del campionato. L'oriundo, però, ha visto più l'infermeria che il campo: "Per quanto mi riguarda, questa è stata la mia peggior stagione in Italia: ho avuto un sacco di infortuni, tutti diversi. Forse dipende dal fatto che quest'anno siamo più impegnati, le occasioni di farsi male aumentano e c'è meno tempo per recuperare".
Maniche SPORTIVISSIMO: "Atletico, meritavamo di perdere"
Due volte avanti con le reti di Maxi Rodriguez e Diego Forlan, l'Atletico Madrid si è fatto raggiungere dal Porto grazie ad una doppietta di Lisandro Lopez.
E come ha ammesso il centrocampista Maniche, i portoghesi avrebbero anche meritato la vittoria.
"Ad essere onesto, credo che il Porto meritasse di vincere. Hanno creato molte più palle goal di noi. Sappiamo che loro sono una buona squadra e anche quando siamo stati in vantaggio, non abbiamo mai pensato che sarebbe stata una passeggiata. Dopo questo pari, il ritorno a Oporto si complica. E' difficile batterli in casa ma se dovessimo segnare un goal, sono convinto che le cose cambierebbero immediatamente".
Striscioni proibiti? Lo sfottò juventino va online: «Ve famo Blues!»
«Terry, occhio che si scivola» la frase a caratteri cubitali che campeggia in un montaggio fotografico con il difensore del Chelsea che calcia dal dischetto davanti aVan der Sar e al posto del pallone compare la coppa dalla grandi orecchie che vola via. Non solo il capitano è finito nel mirino. Anche i due allenatori che si sono avvicendati sulla panchina dei Blues si prestano a interessanti prese... in giro. «Noi maestri, voi Scolari...», «Voi avete fatto fuori Scolari, noi vi mandiamo ai preliminari», «A vincere con voi ora c’è più Guus...», per finire con una minaccia: «Guus... tatevi questa Juve».
Il magnate russo Abramovich ha finanziato campagne acquisti folli, ma non sempre i soldi rafforzano una squadra. Almeno così la pensa Germano: «Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è il Chelsea», concetto reiterato in diversi modi, «All your money are not worth our history» (tutti i vostri soldi non valgono la nostra storia), «Noi figli della leggenda, voi figli di un capriccio». E sulla crisi: «La nostra storia è grande quanto i vostri debiti». I tifosi si lasciano andare alle frecciate: «Cech, prepara l’elmetto», «Noi abbiamo la Furia Ceca, voi un portiere Cech» e, alla faccia dell’inglese, un romanesco «Ve famo Blues!», supportato da «Vi facciamo Balla’ ck la tarantella». La meritata chiosa spetta a «Roman for you... Rome for us», l’augurio collettivo di essere alla finale Champions di Roma.
Lampard chi?!?! Camoranesi non capisce: "E' un giocatore normale"

Non sarà più il Chelsea clamorosamente stellare dei primi anni di Abramovich, ma forse proprio per questo fa ancora più paura. I Blues non sono più un'accozzaglia di stelle messe assieme senza criterio, ma una squadra con i fuoriclasse giusti nel posto giusto. Anche se l'annata, fino a questo momento, non è stata proprio esaltante. Mauro Camoranesi, in vista della battaglia di Stamford Bridge, ha passato in rassegna gli elementi più pericolosi per la sua Juventus. Partendo da Drogba, promosso a pieni voti: "Ha tutto quello che serve a un attaccante: potenza, tecnica, forza fisica, senso del gol, qualità che gli permettono di fare la differenza". Parole d'elogio anche per Deco: "Corre, vede il gioco, ha fantasia e qualità, è uno dei miei preferiti". Troppo miele? Allora arrivano le frecciatine. Come quella rivolta a Cech, che esce con le ossa rotte dal confronto con Buffon per l'italo-argentino: "Gigi è sempre stato il nostro uomo più decisivo, del resto è il numero 1 al mondo. Cech si presume che possa diventarlo. Sono altri i giocatori determinanti del Chelsea". E tra questi non metteteci Lampard per nessuna ragione al mondo! Già, perchè a quanto pare Camoranesi non ha in camera il poster del centrocampista inglese, vecchio pupillo di Ranieri: "A me non fa impazzire: lo trovo un giocatore normale". E pensare che qualcuno lo voleva proprio alla Juve...
Zampa mette al sicuro i gioielli: Miccoli, Simplicio e Kjaer quasi blindati!
Per quanto riguarda il rinnovo del primo, in gioco vi sono molti aspetti, in particolare l’età dell’attaccante, che nel 2010 quando scadrà il contratto avrà 31 anni e soprattutto la sua forma fisica, che nell’ultimo periodo sta un po’ preoccupando. Un incontro per il prolungamento è comunque già avvenuto e l’ipotesi più plausibile sembra un rinnovo di due anni con uno stipendio ridimensionato.
Non ci dovrebbero essere problemi invece per il rinnovo diSimplicio. Anche il brasiliano ha il contratto in scadenza a giugno 2010, ma il ds rosanero Sabatini ha già fatto sapere che “Può passare in sede quando vuole a firmare il rinnovo”.
Infine vi è il capitolo Kjaer. A Palermo, forse preoccupati dalle continue voci di mercato, starebbero già lavorando per trattenere il più possibile il difensore danese. Inoltre, nel contratto del giocatore vi sarebbe una clausola che permetterebbe a fine stagione ad un club estero, di presentarsi con 12 milioni e portare via il giocatore. Zamparini ha capito che Kjaer è una pedina importante e non ha alcuna intenzione di perderlo.
Camoranesi patriota: "Passeranno due italiane". Indovinate chi manca...

Rispettoso, ma non timoroso. Consapevole del valore degli avversari così come delle potenzialità della Vecchia Signora. Convinto di poter mettere a segno un'altra impresa. Ecco Mauro Camoranesi alla vigilia della sfida di Champions tra Chelsea e Juventus. Un concentrato esplosivo, come al solito. Anche se pare mettere le mani avanti, in un primo momento: "E' favorito il Chelsea, negli ultimi anni ha sempre lottato ai vertici: non a caso la scorsa stagione è arrivato in finale. Io non lo vedo messo così male. Sono quasi tutti nazionali, e questo significa esperienza. In più il cambio di allenatore ha dato nuovi stimoli". Tutta apparenza, perchè nella Juve ci crede eccome: "Noi non siamo preoccupati, ma attenti a commettere il minor numero di errori. Quanto al Chelsea, la Juve si è qualificata come prima di un girone con il Real e lo Zenit fresco di Supercoppa, dunque anche loro avranno il giusto rispetto per le nostre aspirazioni. La partita di Madrid ci ha dato sicurezza, convinzione nei nostri mezzi e determinazione. Possiamo ripeterla a Londra". Londra, dove ieri è caduta la Roma, che Camoranesi vede comunque favorita per il passaggio ai quarti. Discorso diverso per l'Inter: "Credo e spero finisca 2-1 per l'Italia. Il compito più duro ce l'ha l'Inter. Al di là dei titoli, il Manchester è una squadra solida, che prende pochissimi gol e ha un attacco formidabile. La Roma in assenza di Adebayor ha una chance in più".
Beckham-Milan, dagli States: “La nostra stella ha smesso di brillare…”
“Il Galaxy pubblicamente sostiene che sta provando a trattenerlo – continuano i reporter del quotidiano diL.A - ma in privato anche i dirigenti sono già rassegnati. D'altra parte il Milan ha offerto soltanto tre milioni di dollari per il trasferimento. Il Milan guarda Beckham e vede un giocatore di quasi 34 anni. Il Galaxy, o i suoi proprietari dell'AEG, vedono in Beckham l'icona globale che può portare i milioni di dollari del marketing”.
E per il club californiano sarà davvero una grande perdita. Basti pensare che l’inglese ha permesso ai Galaxy di avere 10.000 spettatori in più di media rispetto a tutti gli altri club della MLS, dati che si aggiungono alle 600 mila magliette vendute, che hanno comportato ben 48 milioni di dollari di incasso, e all'aumento del 67% degli ascolti tv.
Naturalmente tutto ciò potrà essere sfruttato dai rossoneri, anche se in quel di Milanello, ora come ora, sembrano interessare molto di più le prestazioni in campo rispetto ai risvolti extra-calcistici dell'inglese.
Da segnalere infine, come anche il noto cestista Kobe Bryant, consigli a Beckham di rimanere a Milano: "Il calcio americano è ancora lontano anni luce dalla possibilità di competere con il resto del mondo - ha spiegato il giocatore dei Lakers - David è chiaramente un calciatore globale e giustamente vuole giocare contro i migliori e competere ai livelli più alti. Non è una decisione facile ma, da amico, per lui voglio solo il meglio".
Torres contro il NEMICO Real: "Forti, ma li aspetto ad Anfield..."

Sarà una serata un po' particolare quella che vivrà stasera Fernando Torres. L'ex attaccante dell'Atletico Madrid, oggi in forza al Liverpool, metterà piede ancora una volta da nemico nella tana del lupo, il tempio madridista del Santiago Bernabeu.
Entrambe le squadre inseguono le rispettive capolista con sette punti di svantaggio in campionato ma mentre le merengues hanno ridotto il gap dal Barcellona, i Merseysiders hann perso terreno dal Manchester United.
"Il Real è una grandissima squadra - ha detto Torres alla vigilia - ma negli ultimi anni abbiamo dimostrato di non temere nessuno. A nessuno piace giocare contro di noi perchè siamo sempre in grado di tenere in mano le redini del gioco. Da questo punto di vista, siamo una delle squadre più temibili".
Ma Torres non teme neppure l'atmosfera del Santiago Bernabeu, per lui molto inferiore alla Kop, il settore più caldo dello stadio di Liverpool: "Non credo ci sia al mondo alcuno stadio come Anfield Road. certo, è un grande stadio ma l'atmosfera non è neppure paragonabile a quella di Liverpool. Quindi per noi sarà un vantaggio giocare il ritorno ad Anfield. E' un piccolo dettaglio ma potrebbe risolvere la sfida".
A Napoli è CAOS: Reja dribbla il ritiro, i tifosi vietano la maglia azzurra!
Il tecnico goriziano ha infatti concesso alcune ore di relax ai suoi giocatori annullando la seduta di allenamento pomeridiana. L'ennesimo attrito con i vertici del club, in pratica. Atto dovuto, per Reja, alle prese con un gruppo giovane in grave difficoltà psicologica, schiacciato da pressioni enormi dopo le contestazioni degli ultimi giorni. Quella del ritiro, tra l'altro, non sarebbe l'unica imposizione fatta dai tifosi alla società.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, a Marino sarebbe stato ordinato di non far indossare la maglia azzurra alla squadra nelle prossime partite. Un Napoli in blu o in rosso contro la Juventus (dopo aver giocato in maglia azzurra nella sfida di Coppa Italia di alcune settimane fa) rappresenterebbe un chiaro segnale..
Berlusconi ha già detto no allo sceicco, ma adesso il Milan dovrà risparmiare

Vi immaginate il Milan in mano allo sceicco Mansour?Beh, l'offerta c'è stata. Se n'è parlato a gennaio, nei giorni della trattativa per la cessione di Kakà al Manchester City. Un'iniezione di denaro da 500 milioni di euro che aveva ingolosito più di qualcuno a Cologno Monzese, nonostante le smentite di ieri all'indiscrezione del Corriere della Sera. Tutto quel denaro in cambio del 40% delle azioni avrebbe permesso di far quadrare i conti rossoneri, ormai condannati al rosso perenne. Anche nell'ultimo esercizio la proprietà ha dovuto ripianare per 31 milioni di euro. Un sacrificio che i manager Fininvest (a cominciare da Marina) non considerano più sopportabile, visto che il club rientra nella galassia-Mediaset. Tuttavia il netto no di Silvio Berlusconi ha subito bloccato ogni discorso con gli emissari dello sceicco. Il premier ci tiene troppo alla sua creatura calcistica per accettare di condividerne la gestione. Costi quel che costi. Non a caso in quelle ore convulse il presidente (in sonno) ha voluto annunciare di persona il no di Kakà al City. Una scelta di fede per entrambi, a giudicare dalla doppia lusinga partita da Abu Dhabi. Se la storia della vendita del Milan va considerata ormai alle spalle, altrettanto non si può dire per le stelle rossonere. La questione finanziaria è tuttora in piedi. Nelle scorse settimane l'a.d. Galliani ha dovuto frenare sull'ingaggio di Agger dalLiverpool. In questo momento il budget è risicatissimo. Anche per questo si fatica a chiudere con il Galaxy per Beckham. E la storia si riproporrà anche nei prossimi mesi. Sì, perché il presidente del Consiglio, al di là dalle remore familiari, non può avallare spese da capogiro per l'amato Milan nel momento in cui il Paese è chiamato a nuovi sacrifici a causa della grave congiuntura economica.
Se il Bayern vuole Hleb, vuol dire che Ribery...

Sembra che i dirigenti del Bayern stiano attrezzandosi per il prossimo mercato in caso di partenza di Ribery. Ecco allora che gli attuali campioni di Germania, e l'indiscrezione viene fornita da Kicker, sarebbero pronti ad acquistare dal Barcellona l’ex gunner Alexander Hleb(Aljaksandr Paulavic Hleb) che in questa stagione al Camp Nou non sembra proprio aver avuto occasione di mostrare il meglio del suo repertorio. Dal media tedesco giunge la notizia del possibile esborso cui andrebbe incontro il Bayern per comprare dagli azulgrana il bielorusso: una somma che si aggirerebbe attorno agli 8 milioni di euro. Le esibizioni peraltro non numerosissime con la maglietta del Barça potrebbero agevolare un'eventuale trattativa perché la squadra bavarese, in caso in cui perdesse Ribery, avrebbe bisogno di un giocatore in quella zona del campo. Inoltre, le poche presenze tra campionato e coppe sembrano voler convincere il giocatore che non disdegnerebbe magari l’idea di “cambiare aria” e tornare inBundesliga dove ha avuto modo di militare nelle file dello Stoccarda. Un affare che probabilmente lascerebbe tutti contenti. Di certo questo interessamento per Hleb potrebbe essere interpretato come un indizio di una possibile prossima cessione di Ribery. E per le italiane sarebbe una notizia niente male...
Amauri: «Il Drogba bianco sono io»
La partita della vita. Amauri Carvalho de Oliveira, anni 28, di professione goleador maturato per gradi, è al debutto nel “dentro o fuori” della Champions League. Da far tremare i polsi. O il piedone. Ma il ragazzo ha imparato l’autocontrollo, l’autogestione, l’autoconvincimento. «Giocare un ottavo di Coppa Campioni per me è un sogno: cercherò di dare il mio massimo. Mi ritroverò contro i campioni che fino a qualche tempo fa vedevo soltanto in televisione». Non chiederà loro l’autografo, ci mancherebbe. Si accontenterà di uno scambio di maglietta, alla fine della battaglia, perché Juventus-Chelsea potrebbe assumere i contorni epici di un match senza esclusioni di colpi. Una partita con i Blues leggermente favoriti per via della recente tradizione che li colloca sempre nelle prime quattro, addirittura finalista la scorsa edizione e perdente ai rigori.Amauri punta trasformista e polifunzionale: una volta terminale offensivo, una volta pivot catalizzatore, una volta ala dribblomane, una volta temporeggiatore per permettere alla squadra di salire. Quasi a voler segnalare il suo alter ego nel Chelsea, ecco il riaffiorare dal paragone che fu. «Mister Guidolin mi chiamava “Drogba bianco”. È un allenatore che mi ha insegnato molto... Vedrò Didier in campo, e spero di risultare migliore di lui: questo è uno stimolo incredibile. Sono pronto alla sfida». Il centravanti venuto dal Brasile e la pantera venuta dall’Africa: un mix unico di pallone globale e globalizzato. Promettono scintille e gol. Difficile deludano perché nell’anima hanno una spinta supplementare: si chiama voglia di affermarsi. Amauri è carico: «Vogliamo dimostrare ancora di essere una squadra tosta, anche quando giochiamo fuori casa. Si avverte una pressione differente, perché la Champions è un campionato a parte. Vince chi ha più carattere, motivazione e fame di vittoria».
La Lazio cerca Bellusci e per il futuro spunta Coppola

Il mercato è vivo: la Lazio segue pure il difensore Giuseppe Bellusci, 19enne tesoro dell' Ascoli. E’ ambito da tanti club, è considerato uno dei talentissimi del futuro. Lotito e Tare sono in azione, guardano al presente, già pensano al futuro. Stanno monitorando giocatori in Italia e all’estero. Hanno chiesto informazioni sul mediano kenyano McDonald Mariga (21 anni) delParma, c’è stata la conferma del presidente Ghirardi. E si sono fatti sentire con l’Ascoli per Bellusci: «Tra le società che lo stanno monitorando (Juventus, Napoli, Genoa, ndr) c’è anche la Lazio, lo sta facendo seguire da alcuni mesi», ha ammesso Marco Valentini, diesse dell’Ascoli, interpellato ieri sera. Costa sui tre milioni di euro, sarebbe un investimento sul futuro e con l’Ascoli, così come col Parma, potrebbero essere intavolate trattative intrecciate per inserire delle contropartite tecniche nell’eventuale accordo (la Lazio a giugno vedrà rientrare tanti giocatori dai prestiti). La Lazio non ha mai pensato, negli ultimi giorni di mercato, di cambiare portiere e neppure ha preso in considerazione l’idea di cedereCarrizo, acquistato per otto/nove milioni di euro l’estate scorsa dal River Plate. E’ scontato, però, che la coppia con Muslera si scioglierà alla fine della stagione. Uno resterà, l’altro andrà via. Da qui alla fine di maggio si giocano la conferma. E la Lazio comincerà a riflettere su quali portieri prendere sul mercato. Uno Lotito lo ha già individuato e ne ha parlato con Galliani: si tratta di Ferdinando Coppola, attualmente in comproprietà tra il Milan e l’Atalanta. Trentuno anni, grande affidabilità e gli ultimi tre campionati da titolare. Ma ora Del Neri sta facendo crescere Consigli.
Milito promette: «Resto al Genoa per la Champions»
C'è un solo cruccio che agita il cuore dei genoani, e riguarda proprio lei. Proviamo a gettare lo sguardo al prossimo campionato: il Principe rimarrà sotto la Lanterna? (Risata, ndr). «Con il presidente Preziosi il rapporto è perfetto. Ed io, lo sapete tutti, rimarrò un giocatore del Genoa per tre anni. Inoltre, sono felice di essere tornato qui».
Se le cose stanno così, per caso non avete già parlato di un prolungamento? «No, questo è un discorso mai affrontato sino ad ora. Però, credetemi, l'intesa con la società è davvero perfetta».
Il timore di qualche tifoso, a Genova, è che la prossima estate fra i giocatori attuali soltanto Milito vada in Champions. «No, il massimo sarebbe raggiungerla e giocarla con questa maglia. Credo che arrivare a disputarla sia il top per qualunque giocatore al mondo. Personalmente, la ritengo il torneo più prestigioso in assoluto dopo il Mondiale».
Un passo indietro. C'è un Genoa datato 1937-38, che in serie A si piazzò al terzo posto, alla pari del Milan, e dietro a Inter e Juventus. «Non lo sapevo, ma ripetere un'impresa simile oltre settant'anni dopo sarebbe pazzesco. Il Milan è lì vicino, ma stiamo parlando di una grandissima squadra».
Beh, anche voi non scherzate. In rosa c'è un altro pezzo pregiato: un certo Thiago Motta. «Signori, parliamo di un grande campione, che arriva dal Barcellona. Bisogna dire bravo a Preziosi. Ha fatto proprio un colpaccio a portarlo qui».
Inzaghi: «Mou sbaglia mentre io no»
Pippo, contro il Werder il Milan ancora una volta ha bisogno dei suoi gol... «Eccomi, ci sono. Sono pronto anche se non ero più abituato a giocare due-tre partite di fila. Ma stringerò i denti, non voglio certo mancare una sfida come quella contro il Werder Brema. E sono pronto a un grande finale di stagione».Ma i tedeschi fanno così tanta paura? «Per noi è come si trattasse di una partita di Champions League. I nostri prossimi avversari hanno conquistato quattro punti contro l' Inter nel recente girone di qualificazione. Ma penso che ancora una volta dimostreremo che non sbagliamo mai appuntamenti così importanti».
Dentro o fuori. Anche per Ancelotti? «Il mister ha la fiducia della società e di tutti noi. Nessuno ha messo in evidenza che quando ho segnato il gol del vantaggio a Brema sono andato ad abbracciare subito e per primo Ancelotti. Il nostro rapporto è eccezionale».
Eppure il 25 maggio 2005 a Istanbul contro il Liverpool Inzaghi finì a malincuore in tribuna...«Aveva ragione Ancelotti: non ero pronto, non stavo bene. Mi sono rifatto con il Liverpool ad Atene. Adesso desidero sfatare anche il tabù di Istanbul, arrivando in finale e vincendo la Coppa Uefa».
C’è solo Mourinho che vorrebbe fermare, addirittura per tre giornate di fila, Pippo Inzaghi! «L’allenatore dell’Inter ha fatto una considerazione sbagliata. Io non ho fatto altro che divincolarmi dalla marcatura di Lopez. Sono caduto a terra e mi sono tirato su d’istinto senza voler colpire il mio avversario».
Nulla a che vedere, quindi, con quello che ha fatto Adriano su Gastaldello in Inter-Samp? «Mi limito a consi derare il fatto che nel mio caso non è stata chiesta la prova televisiva. Mi sembra un dettaglio da non sottovalutare. Non basta?».
Spalletti: «Passiamo noi al 49 per cento»
Dovevano «mordere», dovevano avere «testa e gambe», e forse anche un po' di cuore, erano «carichi», lui li aveva visti così. Luciano Spalletti ha perso la partita e i suoi soldi, perché aveva scommesso sulla Roma. Non ha ancora perso la strada della Champions (ma quanto sarà dura all'Olimpico...), però sembra aver perso i suoi ragazzi. D'accordo, c'è solo un gol di differenza, segnato oltretutto su calcio di rigore. Ma la partita, in realtà, ha raccontato molto altro Arsenal e poca Roma. Chi si morde le mani, stasera, è Wenger. A Spalletti forse è andata di lusso così. Tanto brutta la sua Roma che vorrebbe fosse già l'11 marzo. «Al ritorno giocheremo tutta un'altra partita. Lo dico subito: abbiamo almeno il 49% di passare il turno». Come? Chi? «Il secondo tempo di stasera ci ha fatto capire cosa dovremmo fare all'Olimpico».Intanto, sono otto. Se la storia della Roma in Inghilterra è difficile, quella di Spalletti è un calvario: in tre anni e mezzo otto partite (comprese due amichevoli), otto sconfitte. Forse il Chelsea l'estate scorsa l'ha scartato anche per questo, non solo per le difficoltà con l'inglese.Ieri sera, un errore grave: non schierare Pizarro dall'inizio. «Sì, forse con lui in campo anche nel primo tempo avremmo fatto una buona partita». Perché non l'ha messo? «Ho fatto delle considerazioni», evidentemente sbagliate. Spalletti salva la ripresa, quando «abbiamo fatto girare la palla e giocato con più personalità». Bisogna sperare, «faremo tutta un'altra gara al ritorno», ripete Spalletti, ma bisogna pure interrogarsi sulla prestazione di ieri. «In tanti hanno giocato al di sotto del loro livello, anzi in troppi. Continuo a dirlo: nel calcio sono la forza e la corsa a fare la differenza, non la tecnica. E in Inghilterra ce lo ricordano spesso». Dovrebbe dirlo ai suoi, però. E infatti sul finale arriva la bastonata. «L'11 marzo la Roma sarà diversa in tutto, anche se sarà difficile sopperire all'assenza di De Rossi».
Del Piero sicuro: «E' la mia notte, Chelsea ti batto»
E’ la prima volta anche per il principe degli juventini, Alex Del Piero, che cerca il seicentesimo gol della Juventusnelle coppe europee. Mai, come il club della sua vita, ha messo piede a Stamford Bridge. «E’ uno stimolo in più per me, ho giocato negli stadi più importanti del mondo ma questo mi manca. In Inghilterra poi si respira sempre un’aria di festa, gradevole. Spero davvero di fare bella figura». I giornalisti inglesi sono terrorizzati dalla sua abilità sui calci di punizione. Uno gli fa notare che il campo del Chelsea è più corto rispetto alla media: sarà un vantaggio, Alex? Del Piero sorride e risponde con una battuta garbata: «Credo che l’area di rigore abbia le stesse misure, al di là della lunghezza complessiva...». E poi, più seriamente: «A me della gloria personale in questo momento interessa poco. Io non ho bisogno di segnare se la Juve riesce a vincere lo stesso. Soprattutto in partite come questa, che possono valere un anno di lavoro, l’unica cosa che conta è la squadra».La Juve ha perso cinque volte su cinque nelle ultime trasferte inglesi e non gioca un ottavo di finale di Champions League da tre anni. La carica dei vecchi leoni potrebbe dare una carica in più: «La nostra è una squadra forte proprio perché è costituita dal giusto mix tra gente navigata e giovani di prospettiva. Quindi non voglio spaccare il gruppo in due dicendo che io, Buffon, Nedved e gli altri siamo il nucleo principale. Diciamo che la nostra esperienza aiuterà i ragazzi a sentire meno l’emozione». Sia Chelsea che Juventus sono molto lontani dal primo posto in campionato. La Champions ha un’importanza quasi decisiva per la stagione di tutt’e due: «Di sicuro gli stimoli saranno al top. Ma una cosa sono i tornei nazionali, una cosa sono le coppe. Qui in una partita puoi tirare fuori il meglio di te stesso. E trovare la spinta emotiva per continuare a correre in campionato. Noi non abbiamo affatto accantonato l’idea di inseguire l’Inter». Non c’erano dubbi: «Ora però c’è il Chelsea e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per eliminarlo».
Ibra: «Abbiamo cento possibilità su cento»
Se lo svedese è addirittura spavaldo, anche Massimo Moratti propende per l'ottimismo: «In queste sfide conta segnare fuori casa e il Manchester non l'ha fatto, è un vantaggio per noi. Abbiamo sfogato tutte le nostre paure nei primi venti minuti della gara. La prossima volta non avremo quindi niente da temere.Buonissimo il nostro secondo tempo: ho visto carattere e buon gioco. Bravissimo Julio Cesar, straordinarioCambiasso, ma fatemi spendere più di un complimento anche per il ragazzino (Santon, ndr). Avete visto che roba?». E ora a Manchester: «Vinciamo o pareggiamo con gol».
Capitan Zanetti ha superato Bergomi nelle presenze nelle coppe europee: 118 partite, nessun nerazzurro come lui. «Una serata importante per me, un traguardo che mi riempie d'orgoglio. La partita? Primo tempo per loro, poi nella ripresa abbiamo giocato con più determinazione e li abbiamo schiacciati. Ma a Manchester dovremo fare meglio e ci vorrà un altro approccio». Cordoba, entrato nella ripresa, concorda: «Non abbiamo giocato una grandissima partita, però non abbiamo mai rinunciato alla ricerca della vittoria e li abbiamo tenuti bene».
A Van Persie l'1-0 sta anche stretto: "Dovevamo fare altri goal..."

Dopo mister Wenger, anche Robin Van Persie si mostra dispiaciuto per l'1-0 ottenuto dal suo Arsenal contro laRoma. Ai microfoni di Sky, l'attaccante dei Gunnerscommenta: "Non è un risultato fantastico, potevamo segnare altri goal". Sulla partita: "Mi è piaciuto come abbiamo sopperito alle grandi assenze che avevamo". Su Totti: "Un grande giocatore, straordinario, anche se non era in ottime condizioni. Lui è sempre un punto di riferimento".
Mourinho: "Smettetela con Santon talento! E quando vinsi la Champions col Porto..."
"Nel primo tempo c'è stato un grande Julio Cesar, mentre nel secondo tempo abbiamo concesso veramente pochi spazi. Diciamo che nel primo tempo hanno dominato loro, nel secondo tempo abbiamo dominato noi. Dispiace per il nostro pubblico che non ha visto reti, ma secondo me è stata una partita di ottimo livello".
Poi un riferimento al passato: "Quando ho vinto la Champions avevo pareggiato 0 a 0 in casa contro il Deportivo, poi la' abbiamo vinto 1 a 0. L'importante era andare a Manchester non sotto, perchè loro in ripartenza sono molto forti".
La conclusione è dedicata a Santon: "E' arrivato il momento di smetterla di dire che è un grande talento, perchè è già un grande giocatore, perche' un bambino che gioca con questa personalita' controCristiano Ronaldo è fantastico. Se avremo un arbitro che difende la squadra ospite come è successo oggi, allora andiamo ai quarti, ne sono certo".

