Una calma piena di tensione e soprattutto di sfiducia quella vissuta ieri a Fuorigrotta. Non fosse stato così, infatti, in curva B non sarebbe comparso a fine gara uno striscione bello e pronto già prima che cominciasse la partita. «Presidente oggi ha vinto solamente il pubblico presente», c’era scritto. Cosicché, il tifo delle curve aveva messo in preventivo anche la sconfitta. L’aveva temuta, messa in conto e s’era preparato. Così come aveva accolto squadra e dirigenza con altri due messaggi: «Il calcio non è un cinepanettone, questa organizzazione è solo improvvisazione, non mortificate la nostra passione», avevano scritto in curva B con destinatari il presidente e il direttore generale, mentre dall’altra parte dello stadio, in curva A, era comparso un ancor più eloquente: «Due mesi senza impegno e ancora chiedete il nostro sostegno. Che sia chiara la nostra posizione, questa è l’ultima occasione».Le due curve portatrici del malumore d’uno stadio intero, dunque. E quell’«ultima occasione» messaggio soprattutto per la squadra, nei cui confronti c’è stato ancora incoraggiamento per tutta la partita. Fischi, cori e delusione, infatti, solo in coda alla partita e alla sconfitta. Ma il «supplemento al piano» forse era già stato preparato. O forse è scattato spontaneo a fine gare, chi lo sa. Cert’è, è bastato un semplice rincorrersi di messaggi e di telefonate perchè i gruppi organizzati si ritrovassero per il blocco dell’uscita degli spogliatoi, per fare la squadra «prigioniera» per tre ore, per ottenere un incontro con Marino e con i graduati della squadra Cannavaro e Montervino e per chiedere e perchè no pretendere e ottenere un supplemento di ritiro per gli azzurri.


Nessun commento:
Posta un commento