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lunedì 23 febbraio 2009

Tabù inglese da sfatare


Non sarà facile. La Juventus domattina decollerà dall'aeroporto di Torino per Londra. Mercoledì la attende una partita speciale, con il Chelsea, andata degli ottavi di Champions League. Non sarà facile perchè i Blues hanno fatto il pieno di entusiasmo con l'arrivo in panchina di Hiddink, e perchè hanno un organico di enorme qualità. E poi perchè lo dice la storia. La Juventus non batte una squadra inglese nelle coppe in sfide andata-ritorno, dentro o fuori, dal 25 aprile 1984. Dopo il pari di Manchester (1-1), la Juve in semifinale di coppa delle Coppe a Torino si impose sullo United 2-1 al 90', con gol di Boniek e Rossi. La Gazzetta titolò: "Juve, che brivido ci hai dato". Con il commento entusiasta di Agnelli: "Questo è vero calcio". E i complimenti di Boniperti a un Boniek da 7.5 in pagella: "Ha fatto un grandissimo gol".

E proprio a Zibì Boniek abbiamo chiesto un ricordo della sfida. Se c'è da battere le squadre inglesi, lui sa come si fa.
"Eravamo più forti di quel Manchester di Hughes e Stapleton (più Robson, che saltò la sfida per infortunio ndr). In quel periodo le inglesi soffrivano molto la Juve. L'anno precedente avevamo eliminato dalla coppa Campioni l'Aston Villa, dopo avremmo battuto il Liverpool in Supercoppa e nella tragica finale di coppa Campioni dell'Heysel. Loro all'epoca giocavano con 4 difensori in linea, ed erano superabili con degli scambi in velocità 1-2. E poi Platini la palla giusta te la dava sempre. Tra l'altro io avevo una tradizione favorevole contro le inglesi già con la mia squadra polacca del Widzew Lodz. Avevamo battuto le due squadre di Manchester: City e United".

Questo Chelsea è una squadra diversa da quel Manchester affrontato quasi 25 anni fa.
una squadra che predilige il ritmo basso, che tiene il possesso palla, è difficile sviluppare una manovra se il pallino del gioco lo tengono loro. Sarà la chiave del confronto". "Le squadre inglesi adesso sono piene di stranieri. Il Chelsea è inglese per modo di dire. È una squadra che predilige il ritmo basso, che tiene il possesso palla, è difficile sviluppare una manovra se il pallino del gioco lo tengono loro. Sarà la chiave del confronto".

Anche questa Juve ha una fisionomia molto diversa. Non ci sono più campioni come Tacconi, Cabrini, Tardelli, Platini.
"Ma io non vivo di ricordi. E dico che questa Juve è diversa, ma ha buoni giocatori. Del Piero e Amauri possono fare la differenza già a Stamford Bridge. Cosa manca a questa Juve per aprire un ciclo in Europa come fece la mia? Ora è più difficile, perchè c'è più concorrenza, sono tante le squadre di qualità che giocano la Champions League".

Come vede dunque la tripla sfida Italia-Inghilterra? Chi è favorito?
"La Juventus contro il Chelsea se la giocherà alla pari, così come la Roma contro l'Arsenal. L'Inter invece è sfavorita, ma perchè ha di fronte un grande Manchester United".

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