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Due volte avanti con le reti di Maxi Rodriguez e Diego Forlan, l'Atletico Madrid si è fatto raggiungere dal Porto grazie ad una doppietta di Lisandro Lopez.
E come ha ammesso il centrocampista Maniche, i portoghesi avrebbero anche meritato la vittoria.
"Ad essere onesto, credo che il Porto meritasse di vincere. Hanno creato molte più palle goal di noi. Sappiamo che loro sono una buona squadra e anche quando siamo stati in vantaggio, non abbiamo mai pensato che sarebbe stata una passeggiata. Dopo questo pari, il ritorno a Oporto si complica. E' difficile batterli in casa ma se dovessimo segnare un goal, sono convinto che le cose cambierebbero immediatamente".



Sarà una serata un po' particolare quella che vivrà stasera Fernando Torres. L'ex attaccante dell'Atletico Madrid, oggi in forza al Liverpool, metterà piede ancora una volta da nemico nella tana del lupo, il tempio madridista del Santiago Bernabeu.
Entrambe le squadre inseguono le rispettive capolista con sette punti di svantaggio in campionato ma mentre le merengues hanno ridotto il gap dal Barcellona, i Merseysiders hann perso terreno dal Manchester United.
"Il Real è una grandissima squadra - ha detto Torres alla vigilia - ma negli ultimi anni abbiamo dimostrato di non temere nessuno. A nessuno piace giocare contro di noi perchè siamo sempre in grado di tenere in mano le redini del gioco. Da questo punto di vista, siamo una delle squadre più temibili".
Ma Torres non teme neppure l'atmosfera del Santiago Bernabeu, per lui molto inferiore alla Kop, il settore più caldo dello stadio di Liverpool: "Non credo ci sia al mondo alcuno stadio come Anfield Road. certo, è un grande stadio ma l'atmosfera non è neppure paragonabile a quella di Liverpool. Quindi per noi sarà un vantaggio giocare il ritorno ad Anfield. E' un piccolo dettaglio ma potrebbe risolvere la sfida".


La partita della vita. Amauri Carvalho de Oliveira, anni 28, di professione goleador maturato per gradi, è al debutto nel “dentro o fuori” della Champions League. Da far tremare i polsi. O il piedone. Ma il ragazzo ha imparato l’autocontrollo, l’autogestione, l’autoconvincimento. «Giocare un ottavo di Coppa Campioni per me è un sogno: cercherò di dare il mio massimo. Mi ritroverò contro i campioni che fino a qualche tempo fa vedevo soltanto in televisione». Non chiederà loro l’autografo, ci mancherebbe. Si accontenterà di uno scambio di maglietta, alla fine della battaglia, perché Juventus-Chelsea potrebbe assumere i contorni epici di un match senza esclusioni di colpi. Una partita con i Blues leggermente favoriti per via della recente tradizione che li colloca sempre nelle prime quattro, addirittura finalista la scorsa edizione e perdente ai rigori.
Pippo, contro il Werder il Milan ancora una volta ha bisogno dei suoi gol... «Eccomi, ci sono. Sono pronto anche se non ero più abituato a giocare due-tre partite di fila. Ma stringerò i denti, non voglio certo mancare una sfida come quella contro il Werder Brema. E sono pronto a un grande finale di stagione».
Dovevano «mordere», dovevano avere «testa e gambe», e forse anche un po' di cuore, erano «carichi», lui li aveva visti così. Luciano Spalletti ha perso la partita e i suoi soldi, perché aveva scommesso sulla Roma. Non ha ancora perso la strada della Champions (ma quanto sarà dura all'Olimpico...), però sembra aver perso i suoi ragazzi. D'accordo, c'è solo un gol di differenza, segnato oltretutto su calcio di rigore. Ma la partita, in realtà, ha raccontato molto altro Arsenal e poca Roma. Chi si morde le mani, stasera, è Wenger. A Spalletti forse è andata di lusso così. Tanto brutta la sua Roma che vorrebbe fosse già l'11 marzo. «Al ritorno giocheremo tutta un'altra partita. Lo dico subito: abbiamo almeno il 49% di passare il turno». Come? Chi? «Il secondo tempo di stasera ci ha fatto capire cosa dovremmo fare all'Olimpico».
E’ la prima volta anche per il principe degli juventini, Alex Del Piero, che cerca il seicentesimo gol della Juventusnelle coppe europee. Mai, come il club della sua vita, ha messo piede a Stamford Bridge. «E’ uno stimolo in più per me, ho giocato negli stadi più importanti del mondo ma questo mi manca. In Inghilterra poi si respira sempre un’aria di festa, gradevole. Spero davvero di fare bella figura». I giornalisti inglesi sono terrorizzati dalla sua abilità sui calci di punizione. Uno gli fa notare che il campo del Chelsea è più corto rispetto alla media: sarà un vantaggio, Alex? Del Piero sorride e risponde con una battuta garbata: «Credo che l’area di rigore abbia le stesse misure, al di là della lunghezza complessiva...». E poi, più seriamente: «A me della gloria personale in questo momento interessa poco. Io non ho bisogno di segnare se la Juve riesce a vincere lo stesso. Soprattutto in partite come questa, che possono valere un anno di lavoro, l’unica cosa che conta è la squadra».


Due squalificati in serie B per un turno, si tratta di Alessandro Moro del Treviso e Andrea Sottil del Rimini
Sedici sono stati invece i giocatori appiedati per un turno, si tratta di: Djamel Mesbah (Avellino), Maurizio Peccarisi e Ivan Fatic (Salernitana), Erminio Rullo (Triestina), Riccardo Zampagna (Sassuolo), Mattia Biso (Frosinone), Edoardo Braiati e Thomas Iyock Job (Pisa), Filippo Cristante (Mantova), Daniele Di Donato (Ascoli), Alessandro Gazzi (Bari), Duccio Innocenti (Vicenza), Salvatore Mastronunzio (Ancona), Simone Missiroli (Treviso), Daniele Vantaggiato (Parma), Davide Zoboli (Brescia).
Il Grosseto ha ricevuto un'ammenda di 15mila euro con diffida perchè "un suo sostenitore, al termine della gara, ha lanciato dalla tribuna centrale nel recinto di giuoco una moneta in direzione di un assistente, colpendolo ad una gamba e cagionandogli una lesione di lieve entità". Multata anche l' Ancona di 2mila euro.
Arjen Robben mastica ancora amaro pensando alla doppia eliminazione subita per mano del Liverpool in Champions League nelle stagioni 2004/05 e 2006/07, quando vestiva la maglia del Chelsea.
Ma domani sera il giocatore olandese potrebbe finalmente avere la sua rivincita quando il Real Madrid ospiterà al Santiago Bernabeu i "Reds": "Ho una grandissima voglia di battere il Liverpool - ha detto Robben alla vigilia della sfida -. Loro sono molto temibili ma quando ero al Chelsea non mi piaceva giocarci contro".
Il giocatore ha poi rincarato la dose: "Preferisco giocare contro squadre come Manchester United o Arsenal, perchè al Liverpool proprio non sanno come si gioca a calcio. Sono solo molto fisici, corrono molto e sono tatticamente ben preparati".
Robben è sicuro che il doppio confronto si risolverà già domani sera: "Non penso sarà un problema giocare il ritorno ad Anfield, perchè molto dipenderà dalla partita di andata. Per noi è imperativo incere al Bernabeu senza concedere goal. Allora, là non avremo problemi".
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