Chiusi nell'eremo di Castelvolturno per l'ennesimo ritiro. Da una parte ci sono i sudamericani, dall'altra il resto della squadra. Una spaccatura evidenziata ancor di più domenica sera, quando Pierpaolo Marino ha prima incontrato Cannavaro e Montervino e dopo un quarto d'ora di colloquio ha convocato al tavolo della discussione anche l'uruguaiano Gargano e l'argentino Navarro. C'è stato un momento di tensione, di accuse precise che hanno riguardato le notti brave che spesso hanno come protagonisti Lavezzi, Navarro, Gargano e qualche giovane come Russotto o Santacroce. Il gruppo degli sposati è insorto per l'ennesimo ritiro. «Per le loro bravate paghiamo noi le conseguenze», ha sottolineato qualcuno.
Che i sudamericani caratterizzino le serate napoletane non è una novità. Basti ricordare alcuni episodi come la rissa scatenata da Lavezzi, per esempio, nell'ottobre 2007 all'una di notte in una via del centro. Oppure la tentata aggressione di Navarro e Gargano a Santacroce, reo di aver insultato Lavezzi che gli aveva tirato addosso una lattina di «CocaCola». In quel contesto intervennero anche Gargano e Navarro a sostenere il Pocho, proprio a sancire una linea di demarcazione fra sudamericani e resto del mondo. Quando le cose sono filate lisce nessun problema, ma ora che la crisi è profonda le spaccature emergono. Le bravate dei sudamericani sono diventate una consuetudine. La presenza di Lavezzi, Navarro, Gargano e Zalayeta è spesso segnalata in ore notturne in discoteche e ristoranti. «Basta con questo tipo di vita, portali tutti in ritiro», hanno urlato i tifosi a Marino domenica nel drammatico faccia a faccia che il d.g. ha avuto con una parte di tifoseria inferocita per l'ennesimo risultato negativo. Un comportamento che ha indispettito gli altri compagni. Agli sposati, per esempio, non è mai andato giù l'atteggiamento protettivo che Marino ha sempre avuto nei confronti dei suoi prediletti, ovvero quei sudamericani che avrebbero dovuto fare la differenza...
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