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domenica 1 marzo 2009

Premier League - West Ham United VS Manchester City

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Ore 13.30
Banley Ground, Londra



Di Natale sposa Udine ma confessa: "Una chiamata della Roma non mi sarebbe dispiaciuta"

Antonio Di Natale è orama il simbolo dell'Udinese. Una carriera, quella dell' attaccante napoletano, che vista la sua classe avrebbe forse potuto essere maggiormente gloriosa, come confessa egli stesso, comunque senza eccessivi rimpianti, in una intervista rilasciata sull'inserto della Gazzetta dello Sport, Sportweek.

"Sono rimasto a Udine per tanti motivi: sono in una squadra che ogni anno si gioca la qualificazione in Champions League; ma soprattutto sono in una citta che la domenica pomeriggio, comunque sia andata la partita, mi dà la possibilità di poter stare tranquillo, non avere pressioni eccessive. In altre città, per esempio come Roma, quando le cose vanno male è meglio se non esci di casa".

Non manca però qualche piccolo rimpianto per non aver fatto il salto di qualità, forse nella Roma: "Non mi ha mai contattato nessuno della società giallorossa. Ed anche se io avevo una parola con l'Udinese, confesso che sicuramente una proposta della Roma non mi avrebbe sicuramente fatto schifo".

Che i capitolini siano ancora in tempo, magari per la prossima stagione...

Galliani marca stretto il Milan


Adriano Galliani vara l'operazione 'pressing totale'. Ormai la decisione è presa: l'a.d. milanista metterà sotto il suo diretto controllo la squadra, intesa come giocatori e staff tecnico, e ogni componente che le ruota attorno, vale a dire settore medico e atletico.
«
Voglio vedere, giocatore per giocatore, l'intensità dell'impegno in allenamento - comu­nica Galliani - .Intendo verificare co­me procede il recupero degli infortu­nati, come va la preparazione e an­che qualche altro aspetto. Di qui al 31 maggio farò il capo­azienda non più da via Turati, ma da Milanel­lo. Sarò presente al centro sportivo ogni volta che potrò e garantisco che sarà molto sovente».
Evidentemente ciò che è emerso dai confronti di venerdì scorso con squa­dra, tecnici, staff medico e atletico non l'ha soddisfatto del tutto. «
C'è sta­ta semplicemente una presa di posi­zione della società: abbiamo detto a tutti ciò che già sapevano, ovvero che la qualificazione alla Champions non può sfuggire» spiega il dirigente rossonero che, pur non lanciando ac­cuse pubbliche, pone l'accento sulla lunga lista di infortuni, considerati la causa principale degli ultimi falli­menti.

«
Siamo stati falcidiati. Il pro­blema è questo, mi sembra evidente. La squadra pensata in estate preve­deva Nesta, Kaladze, Gattuso, Kakà e Borriello. Con l'organico al comple­to, resta una formazione da top Euro­pa. La verità è che quando giochiamo con Gattuso e Kakà, normalmente, non perdiamo. Senza il brasiliano ab­biamo perso 5 volte in campionato e siamo usciti dall’Uefa».
Su Ancelotti: «
Con Ancelotti abbiamo raggiunto traguardi straordinari. Gli attuali medici e preparatori sono gli stessi che ci hanno condotto in cima al mondo. Non si possono giudicare una società, un tecnico o dei profes­sionisti in base all'ultimo risultato».
Infine, l'ultima ras­sicurazione: «
La società non è in ven­dita. E' corret­to che la smentita sia arrivata dalla Fininvest, visto che possiede 99,9% delle azioni del Milan. Silvio Berlu­sconi continua ad avere una grande passione per questa società».

Juve, Marchisio da tre punti


La Juventus si è già rialzata. La sconfitta di Londra, 1-0 a Stamford Bridge in Champions, non è stata somatizzata, ma anzi è già cicatrizzata. Grazie ad un 1-0 striminzito e bruttino, ma fondamentale, sul Napoli, nell'anticipo serale della 26ª giornata di campionato. Che riporta momentaneamente la Vecchia Signora a -6 dall'Inter. Merito di un gol fortunato, ma pesantissimo di Marchisio, all'ennesima eccellente prestazione di una stagione che sa di consacrazione. Il Napoli tiene testa alla Juve come aveva fatto all'Olimpico già in coppa Italia, quando si era arreso ai rigori. Ma stavolta la sconfitta arriva nei regolamentari, e porta ad otto i k.o. consecutivi della squadra di Reja in trasferta. Non è bastata la generosità, in avanti i partenopei hanno prodotto pochino.
BOTTA E RISPOSTA - Il primo tempo si gioca a ritmo blando. La Juve sembra stanca - nonostante Ranieri abbia cambiato sei titolari rispetto alla gara di Champions di Londra con il Chelsea -, il Napoli stenta a sviluppare una manovra convincente, complice anche l'assenza di Gargano. I bianconeri fanno la partita, ma di occasioni eclatanti ce n'è una per parte. Per la Juve il sinistro al volo di Trezeguet sul cross di Marchionni, Navarro si salva con un grande riflesso. Per il Napoli il tacco di Denis per Hamsik, fermato in uscita sottoporta da un super Buffon.
MARCHISIO GOL - Quando sembra che all'intervallo si debba andare sullo 0-0, arriva il vantaggio dei padroni di casa. Fortunato. Segna Marchisio, il più lucido del centrocampo della Vecchia Signora, con un tiro dalla distanza: è determinante la deviazione sfortunata di Blasi che spiazza Navarro. Secondo gol di Marchisio in serie A, entrambi segnati in questo campionato.
NAPOLI GENEROSO - Nella ripresa il Napoli è più propositivo, ma poco efficace. Reja ha inserito Datolo, buon piede ma un po' compassato, ed è passato alla difesa a 4. Dopo 18' minuti Ranieri rilancia Salihamidzic, fuori da tutta la stagione. Esce Giovinco, anche oggi "sacrificato" da esterno sinistro. E Marchioni diventa trequartista, un po' spaesato, del rombo di centrocampo. La Juve stenta nel costruire gioco, Ranieri toglie anche Del Piero, poco brillante, e inserisce Amauri. Il finale è il forcing del Napoli, tutto in avanti, ma poco lucido. Lavezzi segna, ma la rete è invalidata dal fuorigioco di Cannavaro. La Juve si chiude nel suo guscio. E tiene botta. E i tre punti. Per stasera può bastare. 

sabato 28 febbraio 2009

Juve, chi il nuovo Nedved?

La Juventus è alla ricerca del dopo Pavel Nedved, che in estate appenderà le scarpette al chiodo, e le strade del mercato potrebbero portarla in Inghilterra. O almeno questo scrive oggi il “Daily Mirror”, raccontando dell’interesse bianconero per Stewart Downing del Middlesbrough che avrebbe impressionato gli osservatori juventini sia con il suo club che con la Nazionale inglese. Da qui, l’idea di tenerlo d’occhio per i prossimi due, fondamentali mesi: se le buone indicazioni attuali saranno confermate, non è escluso che i bianconeri possano muovere con decisione sul centrocampista, che comunque è inserito in una lista di stelle di tutto rispetto e che, oltre a Frank Ribery del Bayern Monaco (sponsorizzato da David Trezeguet), comprende anche Ryan Babel del Liverpool e David Silva del Valencia.
ROBINHO IN VENDITA? Il Manchester City starebbe seriamente pensando di vendere Robinho al termine della stagione. O meglio, di usarlo come contropartita (più soldi) per arrivare a John Terry che, stando a quanto dice il “Guardian”, non sarebbe poi così deciso a rimanere al Chelsea, malgrado pubblicamente continui a sostenere il contrario. E visto che il City non avrebbe certo problemi a raddoppiargli il suo attuale ingaggio di oltre 152.000 euro settimanali, il capitano dei Blues pare intenzionato perlomeno ad ascoltare gli emissari dello sceicco Mansour, anche perché i propositi stellari del club lo intrigherebbero non poco.

CITY SUL MERCATO - Vero, coinvolgere Robinho nell’operazione potrebbe essere uno choc per i tifosi, ma non meglio precisate fonti di Abu Dhabi garantiscono che la delusione dei fan verrebbe facilmente compensata dal piano-acquisti estivo di quasi 230 milioni di euro e che comprenderebbe gente come David Villa, Yaya Touré, Kolo Touré e il solito Roque Santa Cruz. Non solo. Stando alle gole profonde arabe, Mark Hughes sarebbe ormai esasperato dal comportamento del brasiliano dentro e fuori dal campo e avrebbe perciò dato il proprio assenso alla cessione, a meno che Robinho non dimostri un effettivo cambiamento da qui ai prossimi due mesi.

PANCHINA - Nel caso in cui l’assalto a JT dovesse fallire, il City avrebbe, però, già pronte delle alternative. Si tratta di Franck Ribery del Bayern Monaco e di Therry Henry del Barcellona. Ma l’altra questione da risolvere riguarda proprio la panchina, perché non è affatto così scontato che Hughes ci resti anche il prossimo anno. Per la verità, ieri il City si è affrettato a smentire (via Daily Mail)) l’indiscrezione proveniente dalla Germania di un approccio nei confronti di Jurgen Klinsmann, ma il tecnico del Bayern Monaco resta comunque fra i “papabili”, al pari di Luiz Felipe Scolari (interesse smentito anche in questo caso) e di Carlo Ancelotti, la cui storia con il Milan è ormai al capolinea. 

mercoledì 25 febbraio 2009

In Inghilterra i bookmakers sono sicuri: Benitez lascerà il Liverpool

Se più indizi fanno una prova, potrebbe essere effettivamente al capolinea l'avventura di Rafa Benitezsulla panchina del Liverpool.

E' infatti di oggi la notizia che le maggiori agenzie di scommesse d'Oltremanica hanno sospeso nella mattinata di oggi le puntate sulla circostanza che all'inizio della prossima stagione Benitez non sarà più sulla panchina dei Reds, a causa di un eccesso di giocate proprio su questa circostanza.

Il tutto a causa della diatriba apertasi tra il tecnico spagnolo e la dirigenza inglese riguardo al rinnovo del contratto. La trattativa è infatti ancora in stand-by e non sembrano esserci nuovi sviluppi all'orizzonte.

La notizia non è ancora arrivata alla squadra, che è in viaggio per Madrid dove stasera affronterà le merengues nell'andata degli ottavi di finale di Champions League.

A Bari c'è un filosofo, Kutuzov! "Un passo indietro per farne due avanti"


Poteva andare decisamente meglio la prima di Vitaly Kutuzov con la maglia del Bari. In primis per il risultato della partita, 2-2 acciuffato per i capelli nel finale. Il quarto pareggio consecutivo, sintomo di un momento non brillantissimo. Il bielorusso la prende con filosofia:  "Meglio fare un passo indietro per farne due avanti. Ma abbiamo af frontato squadre impor tanti che hanno preso gli stessi nostri punti. Non so quante altre for mazioni riusciranno a pareggiare a Livorno e a Brescia. E con l'Ascoli abbiamo dimostrato però una grande forza di carattere. Non tutte le squadre riescono a reagire dopo essere an dati sotto di due gol. Mi rendo conto che tutti si aspettavano la vittoria, ma il risultato va accettato". Anche la prestazione dell'ex Parma non è stata delle migliori: "Poteva andare me glio, ma tutto sommato posso ritenermi soddi sfatto. Sono riuscito a fare certe cose e adesso sono ancora più convin to che posso solo miglio rare. Peccato per quei due gol che ci hanno co stretto a giocare tutto il match in salita contro un avversario che ha badato solo a difender si. Conte vuole il vero Kutuzov? Non so cosa il mister abbia visto, cosa sappia di me, ma pian piano spero di ritrovare le giu ste misure".